“L’amore più bello è quello che risveglia l’anima e che ci fa desiderare di arrivare più in alto, quello che incendia il nostro cuore e porta la pace nella nostra mente.”
dal film “Le pagine della nostra vita” di Nick Cassavetes, 2004.
“L’amore più bello è quello che risveglia l’anima e che ci fa desiderare di arrivare più in alto, quello che incendia il nostro cuore e porta la pace nella nostra mente.”
dal film “Le pagine della nostra vita” di Nick Cassavetes, 2004.
… per scatenare le pulsioni recondite della ragazza. stava ballando normalmente, ma come mi ha notato, ha iniziato ad avvicinarsi ed a strusciarsi con calore, e subito è partita la lingua a mulinello ed un movimento pelvico ancestrale. la musica ed il fumo artificiale faceva da cornice a questa situazione eccitante… ad un certo punto le mani toccavano ciò che sarebbe stato indecente in altre circostanze, e le gambe di lei non toccavano più il pavimento…
urge una precisazione: non ero certo io l’oggetto delle sue attenzioni morbose, la tipa in questione l’avevo incontrata tempo fa in un locale latino, dove abbiamo scambiato qualche battuta; ieri era con un/il tipo all’Alcatraz, e se pensava che questo comportamento potesse suscitarmi invidia, sappia solo che ha suscitato un goliardico divertimento soddisfatto ed una beffarda compassione… volevo fermarmi per farmi ringraziare dal tipo, ma meglio evitare questioni inutili.
L’ho detto e lo ripeto: se mi va male con l’informatica, sono pronto ad aprire un’agenzia matrimoniale, con consulenze psicologiche per ravvivare il rapporto di coppia!
L’unico modo che sanno per interagire è venirti addosso, o scroccare una sigaretta.
Ora che ci penso, tutte le altre, di qualsiasi altra nazionalità, sono perlomeno cortesi nel rispondere, e rispondono con un sorriso, e spessissimo sono predisposte a scambiare due chiacchiere.
Invece le nostrane (l’aggettivo non a caso vale anche per le galline) al massimo concedono una smorfia tra l’ebete e lo stizzito, oppure la solita frase “sono fidanzata” qualsiasi sia l’interazione…
del resto, sono parzialmente scusate da comportamenti abominevoli di uomini che strisciano ai loro piedi in cerca di chissà cosa, e che le tampinano allo sfinimento.
Ma io sono ottimista, e penso che le stordite incontrate in certi posti siano poco rappresentative del campionario generale….
(reduce da una serata all’Alcatraz, dove la cosa più bella è stata la musica, davvero piacevole! complimenti anche ad una delle due “ingabbiate”, la ragazza dai capelli lisci, per essere (solo?) una cubista, si muove molto bene)
I percorsi della vita si intrecciano in una matassa inestricabile, è perlomeno presuntuoso pensare di poter raggiungere la stessa meta passando per vie diverse. E se la meta è tanto appagante e gratificante, perché rinnegare il percorso che ti ha permesso di raggiungerla, per quanto impervio possa essere stato?!
“You can’t lie when you dance. It’s so direct. You do what is in you. You can’t dance out of the side of your mouth. If you lie when you dance you hurt yourself.”
Shirley MacLaine
“Quando si balla si è nudi.”
“When you dance, you are naked”
Alessia Cornacchia (forse la migliore ballerina con cui io abbia mai ballato)
“Dancing: The vertical expression of a horizontal desire legalized by music.”
George Bernard Shaw or Robert Frost?
tanto per restare in tema di vita notturna…
un caro saluto a Nduccio, grande comico abruzzese! – www.nduccio.com
indovinate a chi è rivolto questo post?? complimenti a Francesco Guccini!
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E si mettono a cantare un po’ stonate quando qualcuno va a picchiare un piano,
canzoni vecchie, storie disperate, gli amori in rima di un tempo già lontano
e si immedesimano in quelle parole scritte per altre tanto tempo fa,
“Bella senz’ anima”, “Quando tramonta il sole”,
“Suona un’ armonica”, “Ne me quitte pas”, “Ne me quitte pas”…
Che cosa dicono le ragazze della notte a quei baristi ruffiani e discreti
che si chinano preteschi sul bancone per confessare chissà quali segreti
e poi guardano in controluce a un bicchiere e agili danzano versando un liquore;
quanto da dire e quanto c’è da bere mentre la notte macina le ore…
Oh, come amo le ragazze della notte così simili a me, cosi diverse,
noi passeggeri di treni paralleli, piccoli eroi delle occasioni perse,
anche se so che non ci incontreremo, ma solamente ci guardiamo passare,
anche se so che mai noi ci ameremo con il rimpianto di non poterci amare…
Finchè anche dai vetri affumicati spinge la luce ed entra all’ improvviso
e autobus gonfi di sonni arretrati passano ottusi nel mattino intriso
di edicole che espongono i giornali pieni di fatti che sappiamo già,
di cappucci e brioche e dei normali rumori che ha al mattino una città…
Ma dove vanno le ragazze della notte che all’ alba fuggono complice un taxì,
stanche di tanto, piene del rimorso d’ avere forse detto troppi sì,
ma lo scacciano presto ed entra in loro solo un filo di spossatezza leggera,
che le accompagnerà lungo il lavoro, che condurrà diritto fino a sera…
Ma chi sono le ragazze della notte…