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Il bombardamento ideologico televisivo

Uno scritto ritrovato su un vecchio libro del liceo; resta attuale nonostante abbia quasi 50 anni.

 

Il bombardamento ideologico televisivo non è esplicito: esso è tutto nelle cose, tutto indiretto. Ma mai un «modello di vita» ha potuto essere propagandato con tanta efficacia che attraverso la televisione. Il tipo di uomo o di donna che conta, che è moderno, che è da imitare e da realizzare, non è descritto o decantato: è rappresentato! Il linguaggio della televisione è per sua natura il linguaggio fisico-mimico, il linguaggio del comportamento. Che viene dunque mimato di sana pianta, senza mediazioni, nel linguaggio fisico-mimico e nel linguaggio del comportamento nella realtà. Gli eroi della propaganda televisiva – giovani su motociclette, ragazze accanto a dentifrici – proliferano in milioni di eroi analoghi nella realtà.

Appunto perché perfettamente pragmatica, la propaganda televisiva rappresenta il momento qualunquistico della nuova ideologia edonistica del consumo: e quindi è enormemente efficace.

L’ansia del consumo è un’ansia di obbedienza a un ordine non pronunciato. Ognuno in Italia sente l’ansia, degradante, di essere uguale agli altri nel consumare, nell’essere felice, nell’essere libero: perché questo è l’ordine che egli ha inconsciamente ricevuto, e a cui «deve» obbedire, a patto di sentirsi diverso. Mai la diversità è stata una colpa così spaventosa come in questo periodo di tolleranza. L’uguaglianza non è stata infatta conquistata, ma è una «falsa» uguaglianza ricevuta in regalo.

Una delle caratteristiche principali di questa uguaglianza dell’esprimersi vivendo […] è la tristezza: l’allegria è sempre esagerata, ostentata, aggressiva, offensiva. La tristezza fisica di cui parlo è profondamente nevrotica. Essa dipende da una frustrazione sociale. Ora che il modello sociale da realizzare non è più quello della propria classe, ma imposto dal potere, molti non sono appunto in grado di realizzarlo. E ciò li umilia orrendamente.

 

Pier Paolo Pasolini (1975)

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L’amore più bello

“L’amore più bello è quello che risveglia l’anima e che ci fa desiderare di arrivare più in alto, quello che incendia il nostro cuore e porta la pace nella nostra mente.”

dal film “Le pagine della nostra vita” di Nick Cassavetes, 2004.

ancora sul ballo

“You can’t lie when you dance. It’s so direct. You do what is in you. You can’t dance out of the side of your mouth. If you lie when you dance you hurt yourself.”
Shirley MacLaine

“Quando si balla si è nudi.”
“When you dance, you are naked”
Alessia Cornacchia (forse la migliore ballerina con cui io abbia mai ballato)

“Dancing: The vertical expression of a horizontal desire legalized by music.”
George Bernard Shaw or Robert Frost?

Le ragazze della notte

indovinate a chi è rivolto questo post?? complimenti a Francesco Guccini!

Che cosa cercano le ragazze della notte, trucco e toilettes che si spampanano piano
come il ghiaccio va in acqua dentro al tumbler squagliandosi col caldo della mano,
e frugano con gli occhi per vedere un viso o un’ombra nell’oscurità
o per trovare qualcuno a cui ripetere le frasi solite di quell’umanità…Ma chi aspettano le ragazze della notte in quei bar zuppi di alcolici e fiati,
di uomini vocianti che strascinano pacchi di soldi forse male guadagnati,
le vedi appendersi adoranti e innaturali a quei califfi cui io non darei una lira;
chissà se sognano vite più normali mentre la notte gira gira gira…

E si mettono a cantare un po’ stonate quando qualcuno va a picchiare un piano,
canzoni vecchie, storie disperate, gli amori in rima di un tempo già lontano
e si immedesimano in quelle parole scritte per altre tanto tempo fa,
“Bella senz’ anima”, “Quando tramonta il sole”,
“Suona un’ armonica”, “Ne me quitte pas”, “Ne me quitte pas”…

Che cosa dicono le ragazze della notte a quei baristi ruffiani e discreti
che si chinano preteschi sul bancone per confessare chissà quali segreti
e poi guardano in controluce a un bicchiere e agili danzano versando un liquore;
quanto da dire e quanto c’è da bere mentre la notte macina le ore…

Oh, come amo le ragazze della notte così simili a me, cosi diverse,
noi passeggeri di treni paralleli, piccoli eroi delle occasioni perse,
anche se so che non ci incontreremo, ma solamente ci guardiamo passare,
anche se so che mai noi ci ameremo con il rimpianto di non poterci amare…

Finchè anche dai vetri affumicati spinge la luce ed entra all’ improvviso
e autobus gonfi di sonni arretrati passano ottusi nel mattino intriso
di edicole che espongono i giornali pieni di fatti che sappiamo già,
di cappucci e brioche e dei normali rumori che ha al mattino una città…

Ma dove vanno le ragazze della notte che all’ alba fuggono complice un taxì,
stanche di tanto, piene del rimorso d’ avere forse detto troppi sì,
ma lo scacciano presto ed entra in loro solo un filo di spossatezza leggera,
che le accompagnerà lungo il lavoro, che condurrà diritto fino a sera…

Ma chi sono le ragazze della notte…

alcune massime “intelligenti”

– L’apprendere molte cose non insegna l’intelligenza. (Eraclito)
– Il vero sapiente è colui che sa di non sapere. (Socrate)
– Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. (Bertrand Russell)
– L’onestà, che ai mediocri impedisce di raggiungere i loro fini, per gli abili è un mezzo di più per riuscire. (Luc de Clapiers de Vauvenargues)
 
– Quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui. (Jonathan Swift)
– Dovunque e comunque si manifesti l’eccellenza, subito la generale mediocrità si allea e congiura per soffocarla. (Arthur Schopenhauer)
 
– Non esiste grande genio senza una dose di follia. (Aristotele)
– Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri. (Arthur Schopenhauer)
 
– La solitudine è il destino di tutte le grandi menti: un destino a volte deplorato, ma sempre scelto come il minore di due mali. (Arthur Schopenhauer)
– I tre quarti delle malattie delle persone intelligenti provengono dalla loro intelligenza. (Marcel Proust)
 
– Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! (Immanuel Kant)
 
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tratto da http://www.proverbi.info/proverbi/intenzioni.html

in sardegna

prima o poi scriverò qualcosa di mio… per ora accontentatevi del pensiero di un amico sardo

“i sardi più incapaci di contenere le pulsioni animalesche preferiscono le pecore vere alle donne con cervello da pecora”

Perseveranza

 
di solito non amo citare pensieri altrui, ma questa frase mi è piaciuta particolarmente:
 
Press on: nothing in the world can take the place of perseverance. Talent will not; nothing is more common than unsuccessful men with talent. Genius will not; unrewarded genius is almost a proverb. Education will not; the world is full of educated derelicts. Persistence and determination alone are omnipotent.
 
Calvin Coolidge (American 30th President of the United States, 1872-1933)